sabato 27 novembre 2010

Torta di pane

Mia nonna non mi ha mai preparato questo dolce, ma le sensazioni che regala sono così primitive e semplici, come quelle provate mangiando una fetta di pane con burro e zucchero o una fetta succulenta di pane e pomodoro, che sarebbe potuto essere benissimo una specialità da nonna (ora scrivendo di nonne mi viene in mente qualche domenica pomeriggio in cui, dopo un pranzo luculliano, mia nonna preparava a noi bambini, per rimetterci in forze, uno zabaione...al marsala...spesso la domenica avevo le allucinazioni, non sapevo se mi sentivo molto bene o molto male...). Comunque la nostra torta di pane è buona ed è un modo per usare il pane vecchio, l'ultimo uovo, un goccio di latte che è rimasto, la cioccolata di Pasqua, il Panettone o il Pandoro di Natale, e chi più ne ha più ne metta. Quasi quasi non serve neanche una lista degli ingredienti perchè ci si può mettere dentro un pò tutto, ma questi sono quelli che ho usato io
Ingredienti:
*4 o 5 fette di pane raffermo
*2 uova
*3 cucchiai di zucchero
*1 bicchiere e 1/2 di latte
*50g di nocciole
*80g di cioccolata


Imburrate una teglia da forno, tagliate a pezzetti la cioccolata e le nocciole, sbattete 2 uova con 3 cucchiai di zucchero e unite il latte. Disponete le fette di pane in modo che formino il primo strato del dolce, e cospargetevi sopra la cioccolata e le nocciole. Fate un altro strato di pane, cioccolata e nocciole e alla fine versatevi sopra il composto di uova e latte in modo che le fette di pane siano completamente bagnate, aggiungete anche qualche fiocchetto di burro (se volete che il dolce sia molto morbido fate in modo che il composto liquido ricopra interamente le fette di pane, se invece volete che il primo strato sia un pò più croccante, bagnate comunque in superficie le fette di pane ma non copritele completamente con il latte).


Lasciate che il pane si ammorbidisca per mezz'ora e poi infornate a 180° per un'altra mezz'ora. Io lo mangio con il cucchiaio e faccio fatica a fermarmi, è una torta molto consolatoria.

lunedì 22 novembre 2010

Fiadoni

I fiadoni sono dei ravioli salati e ripieni di formaggio tipici della cucina abruzzese. Di solito si preparano per la Pasqua ma in realtà si mangiano e si preparano sempre, soprattutto quando c'è una festa o una ricorrenza. Ogni famiglia ha una sua ricetta e spesso dietro la realizzazione del fiadone c'è una serrata competizione fra le donne di casa. A Natale nel mio piccolo paese, prima del pranzo, si fa il giro dei parenti per dare gli auguri, tanto sono più o meno dislocati tutti nella stessa piazzetta, e si prende l'aperitivo dentro ogni casa...il fiadone non manca mai e alla fine si tirano le somme...chi lo cucina meglio?

Personalmente mi piace che la pasta sia croccante e non troppo fine, che il ripieno sia soffice, non troppo umido e il sapore piuttosto delicato (insomma più ricotta che pecorino) e questa ricetta che mi ha dato mia madre direi che corrisponde a questi requisiti, dunque ecco gli ingredienti:
Ingredienti per la pasta:
*1 uovo
*250g di farina
*50 g di olio extravergine d'oliva
*50g di vino bianco
*1 pizzico di sale
Impastare gli ingredienti e far riposare l'impasto ottenuto.


Ingredienti per il ripieno:
*200g di ricotta di pecora
*50g di parmigiano grattugiato
*50g di pecorino grattugiato
*1 uovo
*sale e pepe q.b.
Mescolate tutti gli ingredienti fra di loro. Poi riprendete la pasta e stendetela o a mano con il mattarello o con la macchinetta (lo spessore deve essere maggiore rispetto a quello di una tagliatella). Ora procedete come per i ravioli, formate delle strisce di pasta dell'altezza di circa 8 cm, disponete delle piccole noci di ripieno quasi al centro della pasta, poi richiudete unendo i due lembi per il senso della lunghezza. Cercate di eliminare l'aria rimasta tra una noce di impasto e l'altra, tagliate a rettangolo o a mezza luna, e spennellate ogni fiadone con un tuorlo d'uovo sbattuto. Prima di mettere i fiadoni in forno, con le forbici pizzicate la sommità del raviolo in modo da creare un buchino per far cuocere meglio il ripieno e per non far rompere il fiadone durante la cottura. Riscaldate il forno ventilato a 180° e fate cuocere i fiadoni per 20 min circa.


I fiadoni sono ottimi come antipasto, o da portare in un pic-nic, oppure come merenda o per una colazione salata, si conservano per circa una settimana, quindi ogni volta che avete un pò di fame potete concedervene uno!...a proposito e voi come li fate i fiadoni?

sabato 20 novembre 2010

Rana pescatrice con bisque di gamberi

Questa ricetta è nata dalla voglia di cimentarmi nella realizzazione di una buona bisque di gamberi e poi dalla necessità di usarla! Sicuramente questo modo di cucinare il pesce non rientra nelle mie consuetudini ma si avvicina molto all'uso del pesce che ne fa la cucina tradizionale francese. Comunque il piatto mi è piaciuto più di quanto avessi previsto, quindi lo rifarò sicuramente e vi do le indicazioni per realizzarlo:
Ingredienti per la bisque di gamberi:
*200g di teste e carcasse di gamberi (all'incirca 4 gamberi grossi)
*20g di carota
*20g di sedano
*20g di cipolla
*40g circa di polpa si pomodoro
*prezzemolo (per questa preparazione io ho usato il gambo)
*3 grani di pepe (possibilmente bianco)
*1 spicchio d'aglio
*acqua e olio extravergine d'oliva q.b.


Lavate e tritate le verdure, fatele rosolare con l'olio a fuoco basso. Aggiungete le teste e le carcasse dei gamberi schiacciate, gli odori e la polpa di pomodoro. Ora aggiungete l'acqua che serve fino a ricoprire tutti gli ingredienti e fate bollire per 5 min. al termine dei quali passate la salsa allo chinois o filtratela attraverso uno strofinaccio precedentemente bagnato. Una volta preparata la salsa io l'ho fatta un pò addensare (perchè a fine cottura verrà liquida come un brodo) così: sciogliete una noce di burro in un pentolino, poi aggiungete un pò di farina (ora qui andate a occhio, se volete addensare molto la salsa mettete più farina, io invece l'ho voluta lasciare comunque morbida quindi ne ho messa poca) e mescolate bene per non fare grumi, versate sopra un pò alla volta la bisque e mescolate di continuo fino a ottenere una salsa consistente.



Ingredienti per le cose di rospo:
*6 piccole code di rospo
*prezzemolo tritato
*olio, sale e pepe q.b.
Mettete l'olio a scaldare in una pentola capiente, poi fate rosolare le code di rospo per circa 5min. e aggiungete la salsa di gamberi preparata in precedenza. Io a questo punto ho unito anche i quattro gamberi tagliati a tocchetti, di cui avevo usato le teste e le carcasse per la salsa. Fate cuocere per altri 6-7 min (molto dipende dalla grandezza delle code di rospo) facendo attenzione affinchè la salsa non bruci, alla fine aggiungete il sale, il pepe e il prezzemolo tritato. Annusate con attenzione e dedizione l'intenso profumo di pesce e poi mangiate!

mercoledì 17 novembre 2010

Finte Falafel

Le falafel più buone che io abbia mai mangiato sono quelle di porta portese. La domenica mattina io e mio fratello ci buttavamo in quel calderone di gente, bancarelle, oggetti e colori che è porta portese. Quasi a farci risucchiare completamente l'identità, quasi ad abbandonarci senza resistenza tra le braccia accoglienti, ma a volte un pò troppo sudate, di mamma Roma. In quella ondata di corpi e voci, in uno spazio minuscolo, tra una bancarella e un'altra, c'era una via di cui quasi nessuno si accorgeva, lì, in fondo, una specie di piccolo camper e accanto un tavolinetto con sopra un piccolo fornello a gas, una pentola piena d'olio, e dentro le migliori falafel del mondo. Non scorderò mai il loro odore, il loro sapore e il rumore che suonavano una volta in bocca. Queste polpette non sono certo falafel perchè, per fortuna, ho rinunciato a farle in casa, non venivano mai bene e anche quando il risultato poteva essere decente, non si avvicinava nemmeno lontanamente alle falafel mangiate per strada. Però ogni volta che le faccio ripenso a Roma e comunque hanno qualcosa in comune con le falafel: ci sono i ceci!



 La fortuna che queste polpette hanno avuto a casa mia deriva non solo dal fatto che sono buone, ma anche perchè sono l'unico modo per far mangiare a mio figlio i ceci. Le facevo anche quando lui era molto piccolo e le ha sempre mangiate di gusto. Allora mettiamoci all'opera!
Ingredienti per 8 polpette:
*300g di ceci
*100g di patate
*100-80g di bietole
*1 uovo
*pangrattato
*sale e pepe q.b.
Per i ceci, lasciateli in ammollo per una notte e poi fateli bollire in abbondante acqua, se volete con aromi o il classico carota, sedano, cipolla, per circa 3 ore. Ora questi tempi di cottura dipendono molto anche dalla consistenza dei ceci, alcuni infatti hanno bisogno di cuocere per meno tempo, ma visto che alla fine andranno frullati io vi consiglio di lasciarli comunque al dente (se non avete tempo potete anche usare le scatolette di ceci già cotti, anche se io sono contraria a queste cose, però a volte possono essere utili e far risparmiare molto tempo). Una volta che i ceci sono pronti (io ho calcolato 300g di ceci a cottura avvenuta) metteteli nel frullatore e create una specie di crema (non dovrebbe venire molto morbida, anzi dovrebbe essere piuttosto compatta). Bollite 100g di patate (io uso quelle per gli gnocchi che contengono meno acqua) per circa 20 min., quando la patata sarà pronta schiacciatela con lo schiacciapatate e unite il composto ai ceci, amalgamando bene il tutto. Fate bollire un mazzetto di bietole, o erbette di campo (l'importante è che il sapore non sia amaro ma dolce) per 10 min. scarsi. Scolate le verdure e togliete per bene l'acqua, tagliuzzatele finemente o passate anche queste al frullatore. Unite le verdure al composto di patate e ceci, mescolate bene, aggiungete pepe e sale q.b.


Ora potete formare delle palline omogenee, passarle bene nell'uovo sbattuto e impanarle con il pangrattato. Io le schiaccio un pò al centro per rendere la cottura più facile. Preparate una pentola antiaderente capiente con circa 1 bicchiere d'olio extravergine d'oliva, a fuoco vivace e fate rosolare le polpette per circa 10 min. All'impasto potete aggiungere del coriandolo e del cumino, se invece volete rimanere in territori più conosciuti potete anche usare del prezzemolo o della noce moscata. La consistenza di queste polpette è piuttosto morbida, diciamo come quella delle crocchette di patate, se le volete più consistenti potete sempre aggiungere della farina di ceci o diminuire la quantità di verdura, che rappresenta la parte più umida del composto, insomma regolatevi a vostro gusto e buon appetito!

sabato 13 novembre 2010

Pere ubriache, ovvero il dolce degli amanti

La pera è un frutto molto sensuale la cui forma ricorda subito il corpo femminile e la sinuosità delle sue curve, se poi la accompagnamo alla morbidezza della candida ricotta e al profumo intenso del vino, non si potrà fare a meno di pensare all'erotismo e alla seduzione e anche le pere arrossiscono...



Non per niente questa ricetta è tratta dal libro "Afrodita" di Isabel Allende, una raccolta di racconti, ricette e altri afrodisiaci. E non è un caso che in questa ricetta siano presenti anche due spezie che, per il loro potere afrodisiaco, furono proibite nei conventi delle Sorelle Scalze dei Poveri: la noce moscata e la cannella. Dunque se volete sedurre qualcuno preparate questo dolce che sembra fatto apposta per due amanti.


Ingredienti per due persone:
*1 grossa pera matura (anche se questo dolce è così buono che io per una cena a due raddoppierei le dosi!)
*1/2 limone (servirà sia la buccia che il succo del limone)
*2 cucchiai di ricotta
*1 cucchiaio di miele
*1 pizzico di noce moscata (io qui in realtà esagero, un pizzico mi sembra troppo poco!)
Per la salsa al vino:
*1/2 bicchiere di vino rosso
*2 cucchiai di zucchero
*un bastoncino di cannella


Dividete a metà la pera (per il senso della lunghezza), scavate al centro ogni metà e bagnatela con un pò di succo di limone per non farla annerire. Mescolate la ricotta con il miele, 1/2 limone grattuggiato, la noce moscata. Il composto dovrà risultare cremoso, a questo punto riempite il cuore della pera, che avete precedentemente scavato, con la crema di ricotta e mettete tutto in frigo per almeno un'ora.



Prima di servire le pere, che devono essere ben fredde, preparate la riduzione di vino mettendo a scaldare mezzo bicchiere di vino rosso, 2 cucchiai di zucchero e un bastoncino di cannella. La salsa si deve restringere, dunque io la faccio cuocere a fuoco medio per circa 10-15min. Quando la riduzione sarà pronta, togliete le pere dal frigo e versatevi sopra il vino caldo.



Adesso non rimane che ammirarle, leccarle, mangiarle (con le mani e non resistete alla scarpetta con la salsa al vino...su non fate gli schizzinosi!).

mercoledì 10 novembre 2010

Secondo rinascimentale

Questa ricetta l'ho incontrata per la prima volta durante una presentazione di piatti tipici dell'epoca rinascimentale. In realtà è semplicissima, basta preparare una purea di finocchio e rosolare uno spezzatino di tacchino, ma vi assicuro che il sapore vi stupirà, almeno per me è stato così. Ho scoperto che la carne bianca è deliziosa accompagnata in questo modo e questo piatto è entrato a far parte del menù quotidiano della mia famiglia, soprattutto quando iniziano i primi freddi.
Ingredienti per 2 persone (e un bambino):
*250g (circa) di spezzatino di tacchino (potete comprare anche un bel filetto di fesa di tacchino e tagliarlo voi a spezzatino)
*1 finocchio non molto grande (naturalmente 1/2 se il finocchio è grande)
*un pò di farina
*un pò di latte (se ne può fare anche a meno in realtà)
*burro, sale e pepe q.b.



Tagliate a tocchetti il finocchio e fatelo cuocere a fuoco basso con una noce di burro e se volete un cucchiaio di latte, o d'acqua tiepida, o di brodo vegetale, per circa 10-15 min. (insomma quando sarà diventato morbido). Infarinate i tocchetti di tacchino (io ho usato la farina di riso perchè crea una cremina più consistente) e fateli rosolare a fuoco vivace, con una noce di burro e in una padella antiaderente e larga, per circa 10 min. Poi sfumate con del vino bianco, o del brodo vegetale, e lasciate cuocere per almeno altri 10 min. Attenti a non fare bruciare la cremina che si creerà, quando vedete che il sughetto si restringe troppo aggiungete un cuccchiaio d'acqua tiepida o di brodo vegetale. Quando il tacchino sarà pronto, frullate il finocchio: dovrete ottenere una purea, quindi il composto non dovrà essere troppo liquido, nè troppo "liscio", cioè non frullatelo alla perfezione, va bene anche lasciare qualche pezzetto di finocchio, salate e pepate. Disponete la purea su un piatto e sopra adagiate lo spezzatino di tacchino, non prima di aver aggiunto anche qui sale e pepe.


Allo spezzatino di tacchino potete aggiungere qualche pistillo di zafferano, che aggiungerà colore e aromatizzerà il piatto di note anora più profumate, inoltre lo zafferano è assolutamente coerente con l'epoca in cui questo piatto veniva realizzato essendo considerato prezioso come l'oro, oltre che a colorare d'oro i vostri piatti.

Metti un finocchio a cena

Con questa ricetta aderisco all'iniziativa organizzata da un gruppo di blogger: Metti un finocchio a cena...Buon appetito Mr.B!
E si! vogliamo regalare al nostro presidente del consiglio un bel finocchio per cena per dissentire sulle sue ultime esternazioni omofobe. Buona cena a tutti!

martedì 9 novembre 2010

Torta al cioccolato

Questa torta l'abbiamo inventata io e mio figlio, che voleva una torta al cioccolato ma sfogliando, sfogliando le riviste, i libri, i manuali, non ce ne piaceva una, così...creiamo noi! L'idea era quella di fare una specie di crostata ripiena di un composto spumoso al cioccolato...ecco gli ingredienti:
Per la frolla di base:
*200g di farina
*100g di burro
*2 tuorli d'uovo
*100g di zucchero
*1 cucchiaio di cacao amaro
*1 pizzico di sale


Disponete la farina a fontana sulla spianatoia, al centro mettete i tuorli d'uovo, il burro a pezzetti (deve essere morbido quindi toglietelo dal frigo mezz'ora prima), lo zucchero, il cacao amaro e il sale. Lavorate il composto velocemente e formate un panetto da lasciare in frigo per almeno mezz'ora. Io non ho steso la frolla come si fa per le classiche crostate, ma l'ho sbriciolata tutta (così mio figlio si diverte a distribuirla lui nella tortiera), però vi consiglio di stenderla in modo uniforme, quindi in questo caso create anche i bordi per contenere in seguito l'impasto più morbido di cioccolato.


Ingredienti per la crema al cioccolato:
*100g di cioccolato fondente
*50 ml di latte
*50g di nocciole (il peso qui considerato è per le nocciole già sgusciate)
*2 uova
*2 cucchiani di lievito

Fate sciogliere la cioccolata fondente in una casseruola antiaderente insieme al latte (il fuoco deve essere molto basso e dovete mescolare spesso). Lasciate raffreddare e nel frattempo dividete i 2 tuorli dagli albumi. Sgusciate le nocciole e poi tritatele per farle diventare quasi una farina. Quando la cioccolata sarà diventata fredda unite al composto la farina di nocciole, i tuorli, il lievito e gli albumi montati a neve (mescolate gli albumi al composto muovendo il cucchiaio dall'alto verso il basso). Versate delicatamente la crema al cioccolato sulla base di frolla.


Infornate a 160° per 10 min. e poi a 180° per altri 20 min. Il risultato è stato buono, le diverse consistenze rendono il dolce molto piacevole. Per la prossima volta però aumenterei la dose di nocciole...vedremo...

domenica 7 novembre 2010

Torta ammuffita

Questa è una torta della mia infanzia a cui proprio io e mio fratello abbiamo dato il nome di torta ammuffita per il suo aspetto. Un'amica polacca di mia madre ci diede la ricetta di questo dolce tipico del suo paese, un dolce molto particolare, ricco di consistenze diverse, non molto dolce, insolito e originale. Da quando mia madre iniziò a farlo diventò uno dei miei dolci preferiti, tanto che le chiedevo di prepararlo ai miei compleanni, anche in età adulta.


Il problema nella sua preparazione è che devono cuocere bene e simultaneamente sia la base di frolla che la meringa...purtroppo la signora che ci diede la ricetta non era molto sicura nè dei tempi di cottura, nè dei gradi a cui il dolce dovrebbe cuocere in forno. Dopo molti tentativi mia madre ha optato per forno ventilato a 150° per 40-50 minuti. Io ho seguito queste indicazioni e il risultato è stato soddisfacente, vedremo se in futuro ci saranno altre modifiche su queste modalità di cottura. Intanto iniziamo con gli ingredienti:  

    
*500g di farina
*4 uova
*1 bustina di lievito
*250g di burro
*1 bicchiere di zucchero
*3 cucchiai di cacao amaro
*1 vasetto di marmellata (io ho messo quella ai mirtilli ma va benissimo anche quella di ciliege o di frutti di bosco, secondo me l'importante è che non sia una marmellata troppo dolce)



Impastate il burro ammorbidito a temperatura ambiente con i tuorli (gli albumi metteteli da pare in frigo perchè dopo dovrete montarli a neve) precedentemente sbattuti. Dopo una prima fase iniziale in cui ho impastato a mano mi sono aiutata con una frusta elettrica per rendere il composto molto più spumoso e morbido. In seguito aggiungete al composto la farina e il lievito, impastate energicamente. Alla fine di queste operazioni il mio impasto era tutto scomposto in briciole ma va benissimo così perchè la base che si deve fare per la torta è appunto con l'impasto sbriciolato. Se voi otterrete, invece un panetto, dovrete sbriciorarlo con le mani o, se molto duro, grattuggiarlo con una grattugia a fori larghi. Vi conviene comunque fare riposare questo impasto in frigo per almeno mezz'ora, sarà molto più facile maneggiarlo in seguito.




Una volta che l'impasto è stato in frigo potete iniziare a preparare tutta la struttura della torta. Io ho usato una tortiera, con cerniera, di 24 cm di diametro e ho messo anche la carta da forno oleata (...per andare sul sicuro). Se usate la carta oleata un consiglio per renderla più maneggevole: bagnatela con acqua fredda, poi strizzatela bene e stendetela in modo da foderare la tortiera. A questo punto prendete metà dell'impasto e sbriciolandolo formate la base del dolce (facendo attenzione a disporre le briciole in modo uniforme, senza lasciare buchi). Prendete la marmellata (io ho usato un vasetto intero, ma se volete che la torta sia più croccante e più bassa potete mettere meno marmellata) e aiutandovi con un cucchiaio, disponetela sulla frolla. Aggiungete alla metà della pasta che non ancora avete utilizzato, 2 cucchiai di cacao amaro e amalgamateli bene all'impasto. Poi sbriciolate tutta la pasta con il cacao sopra la marmellata. Montate a neve ben ferma gli albumi e quando saranno quasi completamente montati,  aggiungete un bicchiere di zucchero, finite di montare e disponete la meringa sulla torta in modo che resti soffice (io ho usato metà bicchiere di zucchero, perchè la cosa che mi piace di più di questa torta è che non è molto dolce).



Ora potete infornare la torta a 150°, modalità di forno ventilato, per 40-50 min. Quando la meringa vi sembrerà asciutta, sfornatela, fatela raffreddare, toglietela dalla tortiera e spolverate con un pò di cacao amaro. Poi gustatela piano e godetevela.

giovedì 4 novembre 2010

Pasta con broccolo romanesco e gamberi

Il broccolo romanesco o broccolo a stella è una meraviglia della natura. Penso che sia una delle verdure più belle che ci siano, la sua struttura a spirale ricorda le stelle, fa pensare all'universo, sembra quasi il prodotto di un pensiero filosofico o matematico. E invece no, come la mente che non può solo astrarsi e dimenticare di essere corpo, così questa meraviglia è un cavolo, un broccolo...e pure buono. Allora cuciniamolo e mangiamolo!


 Qui tutto però deve seguire un movimento a spirale, quindi accompagno le spire del cavolo romanesco a quelle dei fusilli bucati e del gambero, la cui spirale però non si slancia verso il cielo ma, rispettando la sua natura marina, si chiude verso se stessa, verso il suo intimo.
Ingredienti per due persone:
*un cavolo romanesco piccolo
*una decina di gamberi
*un aglio
*olio extravergine d'oliva
*un pò di peperoncino piccante secco
*sale e pepe q.b.




Tagliate a metà il broccolo e poi dividete le piccole cime e lavatele. In una padella antiaderente abbastanza capiente, mettete a scaldare l'olio, l'aglio e il peperoncino, due cucchiai di acqua tiepida e il broccolo, incoperchiate e lasciate cuocere. Quando il broccolo sarà morbido aggiungete anche i gamberi sgusciati e lasciate cuocere ancora per pochi minuti (2 o 3). Scolate al dente la pasta e fatela saltare per 1 o 2 minuti nella padella, in modo che si crei un sughetto invitante e morbido. Servite e gustate.





martedì 2 novembre 2010

Insalata rossa

Curiosando tra le pagine di un vecchio libro di cucina abruzzese, dove negli anni mia madre e mia nonna hanno annotato varie ricette e dove ci sono delle bellissime foto di alcune donne baffute, baffi decisamente di altri tempi, che preparano la porchetta al forno, mi sono imbattuta in questa ricetta. Mi sono stupita per la sua originalità e freschezza e così l'ho provata.
Ingredienti:
*1 o 2 carote
*1 arancia
*40g circa di ricotta
*olio extravergine d'oliva, sale e pepe q.b.



Tagliate le carote a striscioline e a vivo (cioè eliminando la pellicina bianca) metà arancia. Lavorate la ricotta con il succo della rimanente arancia, olio, sale e pepe, fino a ottenere una crema liscia e morbida. Assemblate il tutto e servite. Questa insalata è piacevole, rinfrescante e soprattutto molto colorata.

lunedì 1 novembre 2010

Zuppa rosa, ravanelli con burro salato e crevettes grises

Questa zuppa è delicata, raffinata e allo stesso tempo gustosa, mi piace farla quando ho ospiti e secondo me è adatta come entrée per una cena speciale. Qui l'accompagno con un antipasto che spesso mi hanno servito in Francia dove d'abitudine il pranzo o la cena si aprono con delle crudités. L'abbinamento fra la zuppa rosa, i ravanelli e le crevettes grises (che in italiano si dovrebbero chiamare "saltarelli", o almeno io così li ho trovati in pescheria) è tracciato dal colore delle pietanze ma anche dal gioco di sapori che si crea tra la freschezza dei ravanelli, la dolcezza delle crevettes, la morbidezza del burro e della zuppa.
Ingredienti per la zuppa per due persone:
*200g di finocchio (compratelo con un bel ciuffo di aneto)
*100g di salmone affumicato (fate 150g se il salmone che avete comprato è particolarmente delicato)
*50 ml di panna fresca
*sale e pepe q.b.



Tagliate il finocchio a tocchetti e fatelo sudare con una noce di burro e un cucchiaio d'acqua calda per 15 min. circa. Quando risulta morbido, aggiungete il salmone affumicato e frullate il tutto con il frullatore a immersione. A questo punto aggiungete la panna fresca, il sale, il pepe e l'aneto lavato e tagliuzzato (se la zuppa risulta troppo densa, diluitela con qualche cucchiaio d'acqua tiepida). Cuocete ancora per qualche minuto a fiamma molto bassa e servite la zuppa ben calda

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Ingredienti per i ravanelli e le crevettes grises:
*qualche ravanello fresco
*un pugno (50-80g) di crevettes grises o saltarelli (se non li avete mai visti sono dei gamberetti grigi, grandi più o meno dai 5 agli 8 cm, che diventano rosa appena immersi nell'acqua bollente)
*burro salato



Non c'è molto da fare, solo buttare in acqua bollente i saltarelli e scolarli appena salgono a galla e diventano rosa. Tagliare i ravanelli a fettine e servire tutto insieme con il burro salato.




Mentre parlate con i commensali, spalmate un pò di burro su una fetta di ravanello, sgranocchiate i saltarelli (si mangiano interi, al massimo togliete solo la testa!), assaggiate la zuppa e divertitevi....

Muffin alla banana

All'Avana... sopra un'amaca c'è lui,
intorno un gran profumo di banana.
Poi chi arriva? Io con mia moglie, ma già!
Venuti dall'Italia ormai lontana,
con la bici... che pedalata fin qua!
ma lui ci guarda in faccia ed ecco là:
la mia bici... diventa d'oro, ma già,
perfino il campanello è platinato,
e il fanale è uno smeraldo così,
partiamo di volata a perdifiato...
Che sia vero? che sia un inganno? chissà!
O il riverbero del sole che c'è qua... 


Sindacato Miliardari. Paolo Conte


In una giornata grigia e un pò malinconica di  pioggia,  quel profumo di banana e il sole dell'Avana è proprio un miraggio...ma in aiuto possono sempre venire i maffin alla banana!...potere della cucina e dell'immaginazione...
Ecco gli ingredienti per 8 profumati muffin:
*2 banane
*80g di zucchero
*1 uovo
*150g di farina
*1 cucchiaino di lievito
*3 cucchiai di yogurt intero
*1 bustina di vaniglina
*100g di burro
*sale
*gocce di cioccolata a piacere


 Lavorate il burro con lo zucchero ottenendo  una crema soffice e omogenea. Al composto aggiungete l'uovo, le banane schiacciate, la farina, il lievito, lo yogurt, un pizzico di sale, la vaniglina e le gocce di cioccolata a piacere. Per ottenere dei muffin soffici l'impasto non deve essere troppo sodo, ma deve rimanere morbido, se necessario dunque aggiungete un pò di latte o ancora un pò di yogurt. Versate il composto in 8 stampini imburrati (io uso quelli usa e getta) e metteteli in forno preriscaldato a 180° per una ventina di minuti, fino a quando non saranno ben dorati. Quando saranno freddi potete toglierli dallo stampino e mangiarli.


Idea golosa: se volete rendere questi muffin ancora più succulenti potete mangiarli accompagnandoli con una crema al formaggio fresco (spalmabile) che dovrete lavorare con un pò di zucchero a velo, un pò di succo d'arancia, e guarnire con la scorza grattugiata della stessa e qualche fettina di banana.