mercoledì 29 dicembre 2010

Caggionetti o caggiunitt'

I caggionetti sono dei tipici dolci abruzzesi che di solito si preparano durante le feste natalizie. Come molte ricette della tradizione ci sono infinite varianti sugli ingredienti che dipendono non solo dal territorio ma anche dalle famiglie: ognuno insomma ha una sua ricetta e un suo gusto da far valere sulla preparazione dei caggionetti. In pratica sono una specie di raviolo dolce ripieno di mosto cotto o marmellata d'uva, mandorle, purea di castagne, purea di ceci, cioccolato, rhum, cannella...e si potrebbe continuare all'infinito. 



Questa è la ricetta di mia madre:
Ingredienti per l'impasto
*500g di farina
*250ml di vino bianco
*125g di olio di semi (arachidi)
*1 pizzico di sale
Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere un'impasto morbido e molto elastico e far riposare in frigo per circa 2 ore. 


Ingredienti per il ripieno:
*300g di marmellata d'uva (possibilmente senza zuccheri aggiunti)
*1 cucchiaio di marmellata di arancia
*2 cucchiai di marmellata di castagne
*la scorza grattugiata di 1/2 limone
*100g di mandorle (spellate, tostate e poi macinate)
*1 pizzico di cannella
*1 cucchiaio di cacao amaro
*1 pizzico di caffè solubile
*1 goccio di rhum
Mescolare tutti gli ingredienti in una terrina (se l'impasto dovesse risultare troppo morbido potete sbriciolare qualche amaretto). Riprendere dal frigo la pasta precedentemente preparata e stenderla in modo molto sottile (se usate la macchinetta per stendere la pasta dovete regolarla al penultimo dente). Ricavare delle strisce di pasta e posizionare a piccole palline il ripieno, chiudere i ravioli con un'altra striscia di pasta e tagliate con un coppapasta. 


In una pentola abbastanza profonda scaldare abbondante olio di semi per friggerli. Metteteli nella pentola solo 3-4 alla volta e rigirarateli in continuazione per non farli colorare eccessivamente. Scolateli su carta assorbente e, una volta freddi, spolverizzateli con un pò di zucchero a velo e cannella. Ora mangiateli e offriteli a tutti!


domenica 26 dicembre 2010

Neve sul tiramisù

Il tiramisù è un dolce nazionale, un'istituzione: lo sanno fare quasi tutti, piace sempre, si presenta bene in ogni occasione, non ho mai sentito parlar male del tiramisù...ora lo faccio io! Lo ammetto, a me il tiramisù non piace...cioè non è che proprio non mi piace ma non mi attira, lo trovo noioso, banale e, a essere sinceri fino in fondo anche un pò triste. Questa però è una variante interessante che a volte prepara mia madre, un tiramisù candido come la neve!
Ingredienti:
*400g circa di pavesini
*125g di farina di cocco
*700g di latte
*250g di latte condensato
*2 cucchiai di farina
*2 cucchiai di zucchero
*1 barattolo di Nutella
*450g di panna fresca


In una pentola capiente versate 500g di latte, la farina e il latte condensato, a fuoco basso mescolate delicatamente per circa 2 min. poi fate raffredare. Prendete i pavesini e bagnateli nel composto di latte fino ad ammorbidirli, poi adagiateli uno accanto all'altro in una pirofila. Una volta completato il primo strato di pavesini, mettetevi sopra un pò di Nutella (per rendere la Nutella più morbida e più facilmente spalmabile, potete metterla a bagno maria per qualche min.). A questo punto procedete con il secondo strato di pavesini, sempre inzuppati nel composto di latte condensato e poi ancora Nutella, solitamente noi ne prepariamo 3 strati.


Adesso montate a neve la panna, che deve essere ben fredda di frigorifero e non deve essere montata troppo soda, aggiungetevi 2 cucchiai di zucchero e disponetela sui pavesini fino a ricoprire completamene l'ultimo strato. Ora è arrivato il momento della farina di cocco: per ammorbidirla un pò, mescolatela con 200g  di latte, poi strizzatela e fatela cadere sulla panna come se stesse nevicando!


Il dolce è pronto, rimane solo lasciarlo in frigo per un'oretta, prima di servirlo però lasciatelo un pò a temperatura ambiente.


Un dolce bianco irresistibile!

venerdì 17 dicembre 2010

Timballo di crêpes con farina di grano saraceno

Il timballo è uno dei miei piatti preferiti, classico con il ragù, in bianco con le verdure, morbido, croccante...al timballo non si guarda in faccia! In Abruzzo poi, spesso e volentieri, invece della pasta all'uovo tirata si usano le crêpes, ovvero le "scrippelle". Sono molto affezionata a questo tipo di variante perchè mi ricorda la mia infanzia, perchè la mangio poche volte e perchè per me è più facile (molto più facile) fare le crêpes piuttosto che preparare la pasta all'uovo. E poi da un pò di tempo mi frullava in testa, e mi veniva l'acquolina al solo pensiero, l'idea di cercare di riprodurre le crêpes salate che preparano in Francia, spesse, scure, usate come un panino per racchiudere funghi, formaggio, prosciutto e chi più ne ha più ne metta....Ecco alla fine è venuto fuori questo piatto che non ha niente a che fare con la specialità francese e ricorda vagamente la preparazione abruzzese, però è buono, davvero buono...


Ingredienti per 9-10 crêpes:
*3 uova
*70g di farina di grano saraceno
*1 bicchiere di acqua
*1 bicchiere di latte
*1 pizzico di sale
Rompete le uova in una terrina capiente e sbattetele con la farina di grano saraceno. Aggiungete 1 bicchiere di acqua e 1 bicchiere di latte, il sale e continuate a mescolare fino a ottenere un composto senza grumi. Per questa ricetta ho fatto le crêpes non molto sottili, ma se voi invece le volete sottili dovete aggiungere più liquido nell'impasto. L'impasto deve essere liquido ma non troppo, deve insomma sempre velare il mestolo, per intenderci meglio deve avere la consistenza di uno zabaione. Poi lasciate riposare tutto per almeno mezz'ora. 


 Riscaldate una pentola antiaderente abbastanza larga per fare le crêpes, ungetela con un pò di burro (il burro deve essere veramente poco, potete metterne un pezzettino morbido in un tovagliolo di carta e passarlo velocemente sulla pentola calda, poi non sarà necessario imburrare la pentola per ogni passaggio, io lo faccio una volta ogni 5-6 crêpes). Quando la padella sarà calda e imburrata prendete un mestolo scarso di impasto e versatelo piano piano sulla pentola, mentre versate l'impasto dovete tenere la pentola per il manico e muoverla in senso circolare in modo tale che l'impasto si disponga per tutta la base della padella e prenda la forma tonda che desideriamo. Aspettate 1 o 2min. quando la crêpe inizierà a staccarsi dai bordi della padella potete rigirarla (questo passaggio sembra difficile ma basta stare un pò attenti, io lo faccio con le mani ma potete aiutarvi anche con una paletta) e aspettate ancora 1 o 2min. A questo punto adagiate la crêpe su un piatto da potata foderato con un foglio di carta da forno.


Ingredienti per il ripieno:
*1 cavolo cinese
*1 porro
*1/2 l di latte (per la besciamella)+1/2 bicchiere per cucinare il cavolo
*30g di burro (per la besciamella)+un pò di burro per rosolare il cavolo cinese+un pò di burro per imburrare la teglia
*30g di farina (se volete che questo timballo sia senza glutine dovete usare una farina che non ne contenga,tipo la farina di riso)
*Parmigiano reggiano grattugiato
*sale e pepe q.b.


Tagliate il cavolo cinese a listarelle, così anche il porro. Fate fondere un pò di burro in una pentola e mettete a cuocervi dentro il cavolo insieme a mezzo bicchiere di latte, salate e dopo una decina di min. aggiungete anche il porro. Fate cuocere le verdure per circa 20 min. Nel frattempo preparate una besciamella, fate sciogliere il burro, togliete la pentola dal fuoco e aggiungete la farina, amalgamate bene, riportate la pentola sul fuoco e aggiungete poco alla volta il latte tiepido, a questo punto non vi resta che girare e girare, tenere il fuoco sempre basso, non far formare grumi, non far bollire, salare, pepare (la besciamella sarà pronta quando la salsa si addenserà e non si sentirà più l'odore della farina cruda).


Ora è arrivato il momento di assemblare il tutto! Ungete una pirofila, alla base disponete le crêpes in modo che i bordi fuoriescano dalla pirofila, così alla fine li potrete richiudere come un pacchetto. Ora mettete un pò di verdura, un pò di besciamella e una grattugiata abbondante di parmigiano, coprite con altre crêpes e così via finchè gli ingredienti non saranno finiti. Mettete tutto in forno a 180° per 30-40 min. Siete pronti per questo succulento timballo?

lunedì 13 dicembre 2010

Crema di ceci e scampi

Questa ricetta è di mia madre che, avendo scoperto solo da poco di essere celiaca, le prova tutte per creare dei piatti buoni e fantasiosi senza rimpiangere l'assenza di glutine. Si tratta di una crema di ceci e scampi, facile da fare e capace di scaldare anche le giornate invernali più fredde!
Ingredienti per 2 persone:
*250g di ceci lessi
*6 scampi belli grossi
*vino bianco
*olio extravergine d'oliva
*peperoncino rosso piccante
*1 piccolo rametto di rosmarino
*1 cucchiaino di succo di limone
*sale e pepe q.b
Per la bisque di scampi:
*le teste e le carcasse dei 6 scampi
*20g di carota
*20g di cipolla
*20g di sedano
*1 spicchio d'aglio
*3 grani di pepe (meglio se bianco)
*prezzemolo
*acqua e olio extravergine d'oliva


Per preparare la bisque lavate e tritate le verdure e fatele rosolare con l'olio a fuoco basso. Aggiungete le teste e le carcasse dei gamberi schiacciate e gli odori. Ora aggiungete l'acqua che serve fino a ricoprire tutti gli ingredienti e fate bollire per 5 min. al termine dei quali passate la salsa allo chinois o filtratela attraverso uno strofinaccio precedentemente bagnato. Aggiungete qualche cucchiaio di bisque ai ceci precedentemente lessati, un cucchiaino di succo di limone e passateli nel tritatutto per ottenere una crema piuttosto liscia e non troppo densa.


Ora rosolate gli scampi sgusciati per meno di 10 min. con olio, vino bianco, peperoncino rosso tritato e un rametto di rosmarino. Una volta che gli scampi sono cotti, adagiate su un piatto la crema di ceci, ponetevi sopra gli scampi, un filo d'olio crudo e una macinata di pepe.

lunedì 6 dicembre 2010

Frolle di S.Lucia

Quella si S.Lucia è una delle tradizioni più sentite a Verona, qui è la santa infatti a portare i doni e i dolci ai bambini. La leggenda vuole che la notte del 12 Dicembre, S.Lucia, sul suo asinello volante, arriva silenziosa nelle case dei bambini e lascia dei regali. Per accogliere la santa bisogna lasciare sul tavolo un piatto con del cibo per lei e il suo asinello e i bambini devono assolutamente dormire...altrimenti S.Lucia li accecherà lanciando loro sugli occhi della cenere. Per questa ricorrenza si preparano le Frolle di S.Lucia, dei biscotti molto semplici e buoni che scacciano il male e sono di buon auspicio.


Questa ricetta è di una mia collega che le fa veramente buone...io ci ho provato!
Ingredienti:
*1Kg di farina 00
*600g di burro
*400g di zucchero
*1 bicchiere di vino bianco (il vino le rende molto croccanti, come di tradizione, ma se volete un biscotto più morbido potete sostituirlo con un bicchiere di latte)
*1 pizzico di sale
*zucchero a velo


Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, a pezzetti poi mettetelo in una terrina capiente e aggiungete lo zucchero e un pizzico di sale. A questo punto iniziate a lavorare l'impasto con le fruste elettriche finchè non sarà spumoso e i granelli di zucchero non si sentiranno più (io l'ho lavorato per mezz'ora abbondante, se avete un buon robot da cucina potete lavorarlo con l'accessorio adatto ad impastare anche per un'ora). Ora potete aggiungere il bicchiere di vino bianco e la farina e impastare velocemente il tutto. Naturalmente l'impasto sarà molto morbido e dovrà riposare in frigorifero per almeno 2 ore in modo da poterlo stendere con il mattarello.


Una volta che l'impasto è stato in frigo potete iniziare a stenderlo. Prendetene un pò, lavoratelo per riscaldarlo (ma non troppo) stendetelo con il mattarello (i biscotti non devono venire troppo sottili) e poi ricavate tante forme diverse con le formine per i biscotti. Ponete i biscotti su una teglia e metteteli in forno preriscaldato a 170° circa per 8-10 min. I biscotti dovranno rimanere bianchi, quindi controllate che non si scuriscano, la cottura giusta è quando sotto saranno dorati e sopra invece bianchi.


Quando li togliete dal forno i biscotti risulteranno ancora morbidi, quindi con delicatezza adagiateli su un tagliere di legno o su un piano di lavoro per farli raffreddare. Una volta freddi saranno croccanti e fragranti, pronti per una spolverata di zucchero a velo. Chiusi in una scatola per biscotti (ma solo quando saranno freddi!) possono durare per una ventina di giorni. Visto che si fanno prima di Natale, possono essere un'idea carina per un regalo o anche usati come decoro per l'albero di Natale (naturalmente a questo scopo bisogna praticare un foro prima della cottura). Buon S. Lucia!



....Mangiati!

mercoledì 1 dicembre 2010

Bocconcini di vitello in salsa

Lo devo ammettere: non amo molto la carne e spesso mi annoia sia mangiarla che cucinarla. Per questo cerco sempre nuove ricette e nuovi modi per presentarla a tavola. Questa preparazione mi è piaciuta perchè può essere un'alternativa al solito bollito e la salsa di accompagnamento è molto buona, versatile e rende sontuoso, non solo l'aspetto, ma anche il sapore del piatto.
Ingredienti per 4 persone:
* 600g di fesa di vitello (va bene anche un'altro taglio ma deve essere adatto per il bollito)
*circa 12 cipolline (di quelle piccole che di solito si fanno in agrodolce)
*1 mazzetto di erbe aromatiche (timo, maggiorana, prezzemolo, alloro)
*1 grossa carota
*50g di farina
*50g di burro
*2 tuorli
*1 limone
*sale e pepe q.b.


Portate a ebollizione circa 1l di acqua, aggiungete la fesa tagliata a tocchetti, la carota lavata e mondata, il mazzetto di aromi. Schiumate il brodo e poi abbassate la fiamma e cuocete per 40 min. Unite le cipolline sbucciate e fate cuocere ancora per 20 min. A questo punto fate sciogliere in una casseruola il burro, aggiungete la farina e mescolate bene cercando di eliminare i grumi, versatevi sopra circa mezzo litro del brodo caldo che state preparando e continuate a mescolare in modo da formare una salsa liscia, omogenea e densa.



Ora a fuoco spento aggiungete alla salsa i tuorli precedentemente sbattuti con il succo di mezzo limone, e mescolate il tutto, salate e pepate. Non rimane altro da fare che scolare la carne, le cipolline, scolare e affettare la carota, disporre tutto su un piatto da portata e versare sopra la salsa. Ecco qui un secondo delicato e raffinato. Il sapore della salsa ricorda quello della maionese, ma questa è più delicata e meno densa, quindi potrebbe esserne una buona sostituta, più facile da preparare e più leggera. A Natale o durante le feste, di solito si prepara sempre il brodo di carne, potete utilizzarlo un pò per fare questa salsa e poi condirci le verdure o altro (secondo me anche il pesce bollito). A voi l'assaggio!

sabato 27 novembre 2010

Torta di pane

Mia nonna non mi ha mai preparato questo dolce, ma le sensazioni che regala sono così primitive e semplici, come quelle provate mangiando una fetta di pane con burro e zucchero o una fetta succulenta di pane e pomodoro, che sarebbe potuto essere benissimo una specialità da nonna (ora scrivendo di nonne mi viene in mente qualche domenica pomeriggio in cui, dopo un pranzo luculliano, mia nonna preparava a noi bambini, per rimetterci in forze, uno zabaione...al marsala...spesso la domenica avevo le allucinazioni, non sapevo se mi sentivo molto bene o molto male...). Comunque la nostra torta di pane è buona ed è un modo per usare il pane vecchio, l'ultimo uovo, un goccio di latte che è rimasto, la cioccolata di Pasqua, il Panettone o il Pandoro di Natale, e chi più ne ha più ne metta. Quasi quasi non serve neanche una lista degli ingredienti perchè ci si può mettere dentro un pò tutto, ma questi sono quelli che ho usato io
Ingredienti:
*4 o 5 fette di pane raffermo
*2 uova
*3 cucchiai di zucchero
*1 bicchiere e 1/2 di latte
*50g di nocciole
*80g di cioccolata


Imburrate una teglia da forno, tagliate a pezzetti la cioccolata e le nocciole, sbattete 2 uova con 3 cucchiai di zucchero e unite il latte. Disponete le fette di pane in modo che formino il primo strato del dolce, e cospargetevi sopra la cioccolata e le nocciole. Fate un altro strato di pane, cioccolata e nocciole e alla fine versatevi sopra il composto di uova e latte in modo che le fette di pane siano completamente bagnate, aggiungete anche qualche fiocchetto di burro (se volete che il dolce sia molto morbido fate in modo che il composto liquido ricopra interamente le fette di pane, se invece volete che il primo strato sia un pò più croccante, bagnate comunque in superficie le fette di pane ma non copritele completamente con il latte).


Lasciate che il pane si ammorbidisca per mezz'ora e poi infornate a 180° per un'altra mezz'ora. Io lo mangio con il cucchiaio e faccio fatica a fermarmi, è una torta molto consolatoria.

lunedì 22 novembre 2010

Fiadoni

I fiadoni sono dei ravioli salati e ripieni di formaggio tipici della cucina abruzzese. Di solito si preparano per la Pasqua ma in realtà si mangiano e si preparano sempre, soprattutto quando c'è una festa o una ricorrenza. Ogni famiglia ha una sua ricetta e spesso dietro la realizzazione del fiadone c'è una serrata competizione fra le donne di casa. A Natale nel mio piccolo paese, prima del pranzo, si fa il giro dei parenti per dare gli auguri, tanto sono più o meno dislocati tutti nella stessa piazzetta, e si prende l'aperitivo dentro ogni casa...il fiadone non manca mai e alla fine si tirano le somme...chi lo cucina meglio?

Personalmente mi piace che la pasta sia croccante e non troppo fine, che il ripieno sia soffice, non troppo umido e il sapore piuttosto delicato (insomma più ricotta che pecorino) e questa ricetta che mi ha dato mia madre direi che corrisponde a questi requisiti, dunque ecco gli ingredienti:
Ingredienti per la pasta:
*1 uovo
*250g di farina
*50 g di olio extravergine d'oliva
*50g di vino bianco
*1 pizzico di sale
Impastare gli ingredienti e far riposare l'impasto ottenuto.


Ingredienti per il ripieno:
*200g di ricotta di pecora
*50g di parmigiano grattugiato
*50g di pecorino grattugiato
*1 uovo
*sale e pepe q.b.
Mescolate tutti gli ingredienti fra di loro. Poi riprendete la pasta e stendetela o a mano con il mattarello o con la macchinetta (lo spessore deve essere maggiore rispetto a quello di una tagliatella). Ora procedete come per i ravioli, formate delle strisce di pasta dell'altezza di circa 8 cm, disponete delle piccole noci di ripieno quasi al centro della pasta, poi richiudete unendo i due lembi per il senso della lunghezza. Cercate di eliminare l'aria rimasta tra una noce di impasto e l'altra, tagliate a rettangolo o a mezza luna, e spennellate ogni fiadone con un tuorlo d'uovo sbattuto. Prima di mettere i fiadoni in forno, con le forbici pizzicate la sommità del raviolo in modo da creare un buchino per far cuocere meglio il ripieno e per non far rompere il fiadone durante la cottura. Riscaldate il forno ventilato a 180° e fate cuocere i fiadoni per 20 min circa.


I fiadoni sono ottimi come antipasto, o da portare in un pic-nic, oppure come merenda o per una colazione salata, si conservano per circa una settimana, quindi ogni volta che avete un pò di fame potete concedervene uno!...a proposito e voi come li fate i fiadoni?

sabato 20 novembre 2010

Rana pescatrice con bisque di gamberi

Questa ricetta è nata dalla voglia di cimentarmi nella realizzazione di una buona bisque di gamberi e poi dalla necessità di usarla! Sicuramente questo modo di cucinare il pesce non rientra nelle mie consuetudini ma si avvicina molto all'uso del pesce che ne fa la cucina tradizionale francese. Comunque il piatto mi è piaciuto più di quanto avessi previsto, quindi lo rifarò sicuramente e vi do le indicazioni per realizzarlo:
Ingredienti per la bisque di gamberi:
*200g di teste e carcasse di gamberi (all'incirca 4 gamberi grossi)
*20g di carota
*20g di sedano
*20g di cipolla
*40g circa di polpa si pomodoro
*prezzemolo (per questa preparazione io ho usato il gambo)
*3 grani di pepe (possibilmente bianco)
*1 spicchio d'aglio
*acqua e olio extravergine d'oliva q.b.


Lavate e tritate le verdure, fatele rosolare con l'olio a fuoco basso. Aggiungete le teste e le carcasse dei gamberi schiacciate, gli odori e la polpa di pomodoro. Ora aggiungete l'acqua che serve fino a ricoprire tutti gli ingredienti e fate bollire per 5 min. al termine dei quali passate la salsa allo chinois o filtratela attraverso uno strofinaccio precedentemente bagnato. Una volta preparata la salsa io l'ho fatta un pò addensare (perchè a fine cottura verrà liquida come un brodo) così: sciogliete una noce di burro in un pentolino, poi aggiungete un pò di farina (ora qui andate a occhio, se volete addensare molto la salsa mettete più farina, io invece l'ho voluta lasciare comunque morbida quindi ne ho messa poca) e mescolate bene per non fare grumi, versate sopra un pò alla volta la bisque e mescolate di continuo fino a ottenere una salsa consistente.



Ingredienti per le cose di rospo:
*6 piccole code di rospo
*prezzemolo tritato
*olio, sale e pepe q.b.
Mettete l'olio a scaldare in una pentola capiente, poi fate rosolare le code di rospo per circa 5min. e aggiungete la salsa di gamberi preparata in precedenza. Io a questo punto ho unito anche i quattro gamberi tagliati a tocchetti, di cui avevo usato le teste e le carcasse per la salsa. Fate cuocere per altri 6-7 min (molto dipende dalla grandezza delle code di rospo) facendo attenzione affinchè la salsa non bruci, alla fine aggiungete il sale, il pepe e il prezzemolo tritato. Annusate con attenzione e dedizione l'intenso profumo di pesce e poi mangiate!

mercoledì 17 novembre 2010

Finte Falafel

Le falafel più buone che io abbia mai mangiato sono quelle di porta portese. La domenica mattina io e mio fratello ci buttavamo in quel calderone di gente, bancarelle, oggetti e colori che è porta portese. Quasi a farci risucchiare completamente l'identità, quasi ad abbandonarci senza resistenza tra le braccia accoglienti, ma a volte un pò troppo sudate, di mamma Roma. In quella ondata di corpi e voci, in uno spazio minuscolo, tra una bancarella e un'altra, c'era una via di cui quasi nessuno si accorgeva, lì, in fondo, una specie di piccolo camper e accanto un tavolinetto con sopra un piccolo fornello a gas, una pentola piena d'olio, e dentro le migliori falafel del mondo. Non scorderò mai il loro odore, il loro sapore e il rumore che suonavano una volta in bocca. Queste polpette non sono certo falafel perchè, per fortuna, ho rinunciato a farle in casa, non venivano mai bene e anche quando il risultato poteva essere decente, non si avvicinava nemmeno lontanamente alle falafel mangiate per strada. Però ogni volta che le faccio ripenso a Roma e comunque hanno qualcosa in comune con le falafel: ci sono i ceci!



 La fortuna che queste polpette hanno avuto a casa mia deriva non solo dal fatto che sono buone, ma anche perchè sono l'unico modo per far mangiare a mio figlio i ceci. Le facevo anche quando lui era molto piccolo e le ha sempre mangiate di gusto. Allora mettiamoci all'opera!
Ingredienti per 8 polpette:
*300g di ceci
*100g di patate
*100-80g di bietole
*1 uovo
*pangrattato
*sale e pepe q.b.
Per i ceci, lasciateli in ammollo per una notte e poi fateli bollire in abbondante acqua, se volete con aromi o il classico carota, sedano, cipolla, per circa 3 ore. Ora questi tempi di cottura dipendono molto anche dalla consistenza dei ceci, alcuni infatti hanno bisogno di cuocere per meno tempo, ma visto che alla fine andranno frullati io vi consiglio di lasciarli comunque al dente (se non avete tempo potete anche usare le scatolette di ceci già cotti, anche se io sono contraria a queste cose, però a volte possono essere utili e far risparmiare molto tempo). Una volta che i ceci sono pronti (io ho calcolato 300g di ceci a cottura avvenuta) metteteli nel frullatore e create una specie di crema (non dovrebbe venire molto morbida, anzi dovrebbe essere piuttosto compatta). Bollite 100g di patate (io uso quelle per gli gnocchi che contengono meno acqua) per circa 20 min., quando la patata sarà pronta schiacciatela con lo schiacciapatate e unite il composto ai ceci, amalgamando bene il tutto. Fate bollire un mazzetto di bietole, o erbette di campo (l'importante è che il sapore non sia amaro ma dolce) per 10 min. scarsi. Scolate le verdure e togliete per bene l'acqua, tagliuzzatele finemente o passate anche queste al frullatore. Unite le verdure al composto di patate e ceci, mescolate bene, aggiungete pepe e sale q.b.


Ora potete formare delle palline omogenee, passarle bene nell'uovo sbattuto e impanarle con il pangrattato. Io le schiaccio un pò al centro per rendere la cottura più facile. Preparate una pentola antiaderente capiente con circa 1 bicchiere d'olio extravergine d'oliva, a fuoco vivace e fate rosolare le polpette per circa 10 min. All'impasto potete aggiungere del coriandolo e del cumino, se invece volete rimanere in territori più conosciuti potete anche usare del prezzemolo o della noce moscata. La consistenza di queste polpette è piuttosto morbida, diciamo come quella delle crocchette di patate, se le volete più consistenti potete sempre aggiungere della farina di ceci o diminuire la quantità di verdura, che rappresenta la parte più umida del composto, insomma regolatevi a vostro gusto e buon appetito!

sabato 13 novembre 2010

Pere ubriache, ovvero il dolce degli amanti

La pera è un frutto molto sensuale la cui forma ricorda subito il corpo femminile e la sinuosità delle sue curve, se poi la accompagnamo alla morbidezza della candida ricotta e al profumo intenso del vino, non si potrà fare a meno di pensare all'erotismo e alla seduzione e anche le pere arrossiscono...



Non per niente questa ricetta è tratta dal libro "Afrodita" di Isabel Allende, una raccolta di racconti, ricette e altri afrodisiaci. E non è un caso che in questa ricetta siano presenti anche due spezie che, per il loro potere afrodisiaco, furono proibite nei conventi delle Sorelle Scalze dei Poveri: la noce moscata e la cannella. Dunque se volete sedurre qualcuno preparate questo dolce che sembra fatto apposta per due amanti.


Ingredienti per due persone:
*1 grossa pera matura (anche se questo dolce è così buono che io per una cena a due raddoppierei le dosi!)
*1/2 limone (servirà sia la buccia che il succo del limone)
*2 cucchiai di ricotta
*1 cucchiaio di miele
*1 pizzico di noce moscata (io qui in realtà esagero, un pizzico mi sembra troppo poco!)
Per la salsa al vino:
*1/2 bicchiere di vino rosso
*2 cucchiai di zucchero
*un bastoncino di cannella


Dividete a metà la pera (per il senso della lunghezza), scavate al centro ogni metà e bagnatela con un pò di succo di limone per non farla annerire. Mescolate la ricotta con il miele, 1/2 limone grattuggiato, la noce moscata. Il composto dovrà risultare cremoso, a questo punto riempite il cuore della pera, che avete precedentemente scavato, con la crema di ricotta e mettete tutto in frigo per almeno un'ora.



Prima di servire le pere, che devono essere ben fredde, preparate la riduzione di vino mettendo a scaldare mezzo bicchiere di vino rosso, 2 cucchiai di zucchero e un bastoncino di cannella. La salsa si deve restringere, dunque io la faccio cuocere a fuoco medio per circa 10-15min. Quando la riduzione sarà pronta, togliete le pere dal frigo e versatevi sopra il vino caldo.



Adesso non rimane che ammirarle, leccarle, mangiarle (con le mani e non resistete alla scarpetta con la salsa al vino...su non fate gli schizzinosi!).

mercoledì 10 novembre 2010

Secondo rinascimentale

Questa ricetta l'ho incontrata per la prima volta durante una presentazione di piatti tipici dell'epoca rinascimentale. In realtà è semplicissima, basta preparare una purea di finocchio e rosolare uno spezzatino di tacchino, ma vi assicuro che il sapore vi stupirà, almeno per me è stato così. Ho scoperto che la carne bianca è deliziosa accompagnata in questo modo e questo piatto è entrato a far parte del menù quotidiano della mia famiglia, soprattutto quando iniziano i primi freddi.
Ingredienti per 2 persone (e un bambino):
*250g (circa) di spezzatino di tacchino (potete comprare anche un bel filetto di fesa di tacchino e tagliarlo voi a spezzatino)
*1 finocchio non molto grande (naturalmente 1/2 se il finocchio è grande)
*un pò di farina
*un pò di latte (se ne può fare anche a meno in realtà)
*burro, sale e pepe q.b.



Tagliate a tocchetti il finocchio e fatelo cuocere a fuoco basso con una noce di burro e se volete un cucchiaio di latte, o d'acqua tiepida, o di brodo vegetale, per circa 10-15 min. (insomma quando sarà diventato morbido). Infarinate i tocchetti di tacchino (io ho usato la farina di riso perchè crea una cremina più consistente) e fateli rosolare a fuoco vivace, con una noce di burro e in una padella antiaderente e larga, per circa 10 min. Poi sfumate con del vino bianco, o del brodo vegetale, e lasciate cuocere per almeno altri 10 min. Attenti a non fare bruciare la cremina che si creerà, quando vedete che il sughetto si restringe troppo aggiungete un cuccchiaio d'acqua tiepida o di brodo vegetale. Quando il tacchino sarà pronto, frullate il finocchio: dovrete ottenere una purea, quindi il composto non dovrà essere troppo liquido, nè troppo "liscio", cioè non frullatelo alla perfezione, va bene anche lasciare qualche pezzetto di finocchio, salate e pepate. Disponete la purea su un piatto e sopra adagiate lo spezzatino di tacchino, non prima di aver aggiunto anche qui sale e pepe.


Allo spezzatino di tacchino potete aggiungere qualche pistillo di zafferano, che aggiungerà colore e aromatizzerà il piatto di note anora più profumate, inoltre lo zafferano è assolutamente coerente con l'epoca in cui questo piatto veniva realizzato essendo considerato prezioso come l'oro, oltre che a colorare d'oro i vostri piatti.

Metti un finocchio a cena

Con questa ricetta aderisco all'iniziativa organizzata da un gruppo di blogger: Metti un finocchio a cena...Buon appetito Mr.B!
E si! vogliamo regalare al nostro presidente del consiglio un bel finocchio per cena per dissentire sulle sue ultime esternazioni omofobe. Buona cena a tutti!

martedì 9 novembre 2010

Torta al cioccolato

Questa torta l'abbiamo inventata io e mio figlio, che voleva una torta al cioccolato ma sfogliando, sfogliando le riviste, i libri, i manuali, non ce ne piaceva una, così...creiamo noi! L'idea era quella di fare una specie di crostata ripiena di un composto spumoso al cioccolato...ecco gli ingredienti:
Per la frolla di base:
*200g di farina
*100g di burro
*2 tuorli d'uovo
*100g di zucchero
*1 cucchiaio di cacao amaro
*1 pizzico di sale


Disponete la farina a fontana sulla spianatoia, al centro mettete i tuorli d'uovo, il burro a pezzetti (deve essere morbido quindi toglietelo dal frigo mezz'ora prima), lo zucchero, il cacao amaro e il sale. Lavorate il composto velocemente e formate un panetto da lasciare in frigo per almeno mezz'ora. Io non ho steso la frolla come si fa per le classiche crostate, ma l'ho sbriciolata tutta (così mio figlio si diverte a distribuirla lui nella tortiera), però vi consiglio di stenderla in modo uniforme, quindi in questo caso create anche i bordi per contenere in seguito l'impasto più morbido di cioccolato.


Ingredienti per la crema al cioccolato:
*100g di cioccolato fondente
*50 ml di latte
*50g di nocciole (il peso qui considerato è per le nocciole già sgusciate)
*2 uova
*2 cucchiani di lievito

Fate sciogliere la cioccolata fondente in una casseruola antiaderente insieme al latte (il fuoco deve essere molto basso e dovete mescolare spesso). Lasciate raffreddare e nel frattempo dividete i 2 tuorli dagli albumi. Sgusciate le nocciole e poi tritatele per farle diventare quasi una farina. Quando la cioccolata sarà diventata fredda unite al composto la farina di nocciole, i tuorli, il lievito e gli albumi montati a neve (mescolate gli albumi al composto muovendo il cucchiaio dall'alto verso il basso). Versate delicatamente la crema al cioccolato sulla base di frolla.


Infornate a 160° per 10 min. e poi a 180° per altri 20 min. Il risultato è stato buono, le diverse consistenze rendono il dolce molto piacevole. Per la prossima volta però aumenterei la dose di nocciole...vedremo...

domenica 7 novembre 2010

Torta ammuffita

Questa è una torta della mia infanzia a cui proprio io e mio fratello abbiamo dato il nome di torta ammuffita per il suo aspetto. Un'amica polacca di mia madre ci diede la ricetta di questo dolce tipico del suo paese, un dolce molto particolare, ricco di consistenze diverse, non molto dolce, insolito e originale. Da quando mia madre iniziò a farlo diventò uno dei miei dolci preferiti, tanto che le chiedevo di prepararlo ai miei compleanni, anche in età adulta.


Il problema nella sua preparazione è che devono cuocere bene e simultaneamente sia la base di frolla che la meringa...purtroppo la signora che ci diede la ricetta non era molto sicura nè dei tempi di cottura, nè dei gradi a cui il dolce dovrebbe cuocere in forno. Dopo molti tentativi mia madre ha optato per forno ventilato a 150° per 40-50 minuti. Io ho seguito queste indicazioni e il risultato è stato soddisfacente, vedremo se in futuro ci saranno altre modifiche su queste modalità di cottura. Intanto iniziamo con gli ingredienti:  

    
*500g di farina
*4 uova
*1 bustina di lievito
*250g di burro
*1 bicchiere di zucchero
*3 cucchiai di cacao amaro
*1 vasetto di marmellata (io ho messo quella ai mirtilli ma va benissimo anche quella di ciliege o di frutti di bosco, secondo me l'importante è che non sia una marmellata troppo dolce)



Impastate il burro ammorbidito a temperatura ambiente con i tuorli (gli albumi metteteli da pare in frigo perchè dopo dovrete montarli a neve) precedentemente sbattuti. Dopo una prima fase iniziale in cui ho impastato a mano mi sono aiutata con una frusta elettrica per rendere il composto molto più spumoso e morbido. In seguito aggiungete al composto la farina e il lievito, impastate energicamente. Alla fine di queste operazioni il mio impasto era tutto scomposto in briciole ma va benissimo così perchè la base che si deve fare per la torta è appunto con l'impasto sbriciolato. Se voi otterrete, invece un panetto, dovrete sbriciorarlo con le mani o, se molto duro, grattuggiarlo con una grattugia a fori larghi. Vi conviene comunque fare riposare questo impasto in frigo per almeno mezz'ora, sarà molto più facile maneggiarlo in seguito.




Una volta che l'impasto è stato in frigo potete iniziare a preparare tutta la struttura della torta. Io ho usato una tortiera, con cerniera, di 24 cm di diametro e ho messo anche la carta da forno oleata (...per andare sul sicuro). Se usate la carta oleata un consiglio per renderla più maneggevole: bagnatela con acqua fredda, poi strizzatela bene e stendetela in modo da foderare la tortiera. A questo punto prendete metà dell'impasto e sbriciolandolo formate la base del dolce (facendo attenzione a disporre le briciole in modo uniforme, senza lasciare buchi). Prendete la marmellata (io ho usato un vasetto intero, ma se volete che la torta sia più croccante e più bassa potete mettere meno marmellata) e aiutandovi con un cucchiaio, disponetela sulla frolla. Aggiungete alla metà della pasta che non ancora avete utilizzato, 2 cucchiai di cacao amaro e amalgamateli bene all'impasto. Poi sbriciolate tutta la pasta con il cacao sopra la marmellata. Montate a neve ben ferma gli albumi e quando saranno quasi completamente montati,  aggiungete un bicchiere di zucchero, finite di montare e disponete la meringa sulla torta in modo che resti soffice (io ho usato metà bicchiere di zucchero, perchè la cosa che mi piace di più di questa torta è che non è molto dolce).



Ora potete infornare la torta a 150°, modalità di forno ventilato, per 40-50 min. Quando la meringa vi sembrerà asciutta, sfornatela, fatela raffreddare, toglietela dalla tortiera e spolverate con un pò di cacao amaro. Poi gustatela piano e godetevela.